Non comprate al Mercatone

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Finora ci avevo scherzato su msn e avevo rallegrato qualche amico.

Ma ora è giunto il momento di dire basta alle magagne del mercatone.

A partire dal febbraio 2007 in questo fantastico ipermercato io e la mia ragazza abbiamo acquistato:

  • 1 camera da letto
  • 1 cucina
  • 1 divano

All’inizio è filato tutto per il meglio; la camera da letto è arrivato entro tempi ragionevoli senza danni o scalfiture per cui l’acquisto della cucina è avvenuto in automatico: e qua sono iniziati i problemi.

Con l’arrivo della cucina, i trasportatori rompono un pezzo del top e sbagliano le misure dello “zoccolo”. Dopo alcune settimane i pezzi arrivano e con enorme sorpresa ci viene consegnato un top di colore completamente diverso da quello ordinato (un esempio potrebbe essere ordinare una maglia celeste e ve ne consegnano una marrone) . Dopo altre settimane di attesa la cucina è finalmente pronta.

Armati di coraggio, io e la mia ragazza decidiamo di spendere i buoni accumulati con il finanziamento in un divano che ci viene consegnato abbastanza velocemente ma fuori asse (praticamente “ballava”). Dopo varie prove di colpevolizzazione del pavimento non andate a buon fine, i trasportatori piazzano una zeppa di 3 cm su un piede del divano e il problema magicamente si risolve. Complici le festività natalizie, il Mercatone mi richiama per la sostituzione del divano dopo un mese e mezzo circa, in uno squallido pomeriggio di gennaio in cui boccheggiavo nel merca-letto con 39 di febbre.

E QUI SCATTA IL VERO PRODIGIO!
A POCHI MINUTI DALLA TELEFONATA L’UNICA MERCA-COSA IMMACOLATA CEDE. PRATICAMENTE MI SI STACCA LO SCHIENALE DEL LETTO E A FATICA I MIEI LARDOMINALI MI EVITANO UNA CAPRIOLA ALL’INDIETRO.

A questo punto dopo aver saputo che i commessi non hanno colpe, i trasportatori non hanno colpe, i dirigenti non hanno colpe, le cassiere neanche e il marocchino che vende gli ombrelli all’ingresso manco a parlarne, posso finalmente dire con certezza che l’unica vera colpa è mia: dovevo fabbricarmi tutto a casa oppure cambiare negozio.

E con questo saluto tutti i dipendenti del Mercatone Uno di San Giovanni Teatino che ormai mi conoscono abbastanza bene tranne il direttore generale che farebbe bene e non farsi vedere invece.